L’energia sostenibile con riferimento alle politiche per lo sviluppo sostenibile promosse dall’ Unione Europea in campo energetico
Tutte le organizzazioni, pubbliche o private, possono contribuire alle politiche per l’energia sostenibile adottando un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE), strumento gestionale di tipo volontario che consente all’organizzazione di conseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni energetiche.
La strategia energetica europea si prefigge i seguenti obiettivi:
Al fine di sostenere concretamente la realizzazione degli obiettivi sopra riportati, l’Unione Europea ha previsto strumenti di mercato e finanziari (imposte, sovvenzioni, sistema di scambio di quote di emissione di CO2), nonché strumenti normativi, legiferando nello specifico per i settori ad elevato consumo di energia, quali il settore dell’edilizia, delle industrie manifatturiere, della conversione dell’ energia e dei trasporti.
Complessivamente, dall’avvio del meccanismo (2006) al 31 ottobre 2018, sono stati riconosciuti 50.744.213 Titoli di Efficienza Energetica, di cui 16.316.458 TEE si riferiscono ai riconoscimenti trimestrali per le RVC standardizzate.
La ISO 50001 anche per tale motivo sta avendo in Italia un’accoglienza notevole da parte delle organizzazioni , anche spinta da esigenze normative e di GPP (green public procurement) particolarmente implementate in Italia.
Fonte: Accredia
Un Audit Energetico, o audit di un SGE, Sistema di Gestione dell’Energia va fatto seguendo la ISO 50001.
Il flusso procedurale da seguire è quindi già ben tracciato e va per l’appunto seguito con dovizia e cura tecnica. Dapprima è necessario attuare un’approfondita analisi in cui si progetta e pianifica la gestione della tematica.
Dopodiché si passa al piano più pratico e si coinvolgono le varie risorse per la gestione dell’eventuale problematica. L’impianto sottoposto a audit va naturalmente monitorato costantemente in modo tale da aggiustare eventuali modifiche realizzando così una corretta revisione dell’intero sistema.
Naturalmente, prima di iniziare un audit energetico, è fondamentale individuare attraverso un’attenta analisi le necessità del Sistema su cui si sta operando. Conoscere a fondo le caratteristiche del Sistema permetterà al tecnico incaricato di individuare con maggiore facilità le debolezze dello stesso e di conseguenze agire per un miglioramento delle performance energetiche.
Un EnMS, ovvero Energy Management System, deve sempre essere guidato e monitorato dall’Alta Direzione, la quale avrà il compito di approvare e dare il proprio consenso alle varie azioni effettuate dall’impresa in fase di audit energetico.
Passaggio cruciale è l’individuazione dei vari ruoli all’interno dell’EnMS, in primis il Rappresentante della Direzione, individuabile nell’Energy Manager, il cui compito è complesso e variegato. Sicuramente questa figura deve avere determinate caratteristiche e competenze tra cui essere in grado di conoscere in maniera complessiva lo stato di fatto dell’impresa, implementare in maniera corretta gli interventi dell’EnMS, fare da trait d’union tra l’Alta Direzione e tutti i soggetti coinvolti.
Naturalmente l’Energy Manager ed il suo eventuale team dovranno svolgere il loro lavoro seguendo delle politiche energetiche ben delineate e comprese da tutti. Una sorta di documento ufficiale in cui si delineano le varie responsabilità e ruoli delle figure coinvolte, gli obiettivi dell’intervento, che verteranno necessariamente alla riduzione dei consumi energetici, la condotta generale del programma per definire gli sforzi fatti e renderli perciò misurabili nel tempo.
Questa dichiarazione formale deve essere ben illustrata a tutte le persone coinvolte nell’intero processo, in modo tale da garantire continuità di lavoro e risultati ottimali.
La politica dell’EnMS deve avere carattere generale, ma comunque definire specifiche attività e fare un chiaro riferimento all’obiettivo dell’intervento, così come descrivere in maniera approfondita le caratteristiche dell’azienda su cui si andrà ad intervenire.
Altresì importante è che tale politica promuovi l’approvvigionamento di servizi che siano efficienti sin dall’inizio, in modo tale da non vanificare gli sforzi compiuti.
A valle dell’Audit Energetico si valuta solitamente di procedere con una Diagnosi Energetica.
Il respiro più ampio di un Sistema di Gestione dell’Energia.
Prima di monitorare un aspetto energetico (es. macchinario, apparecchiatura, linea di produzione, etc.) e migliorarne quindi le prestazioni tramite dedicati piani di azione, è necessario soffermarsi anzitutto sul volume di consumo (caratteristica qualitativa) e/o se esso sia superiore ad un x% dei consumi nell’ambito specifico di riferimento o dei consumi totali (caratteristica quantitativa).
Generalmente è qui che si fermano le valutazioni effettuate all’interno di una Diagnosi Energetica Obbligatoria (DEO) ex D. Lgs. 102/2014.
L’adozione di un Sistema di Gestione dell’Energia che rispetti i requisiti della normativa armonizzata UNI CEI EN ISO 50001:2018, permette invece di andare più a fondo nelle considerazioni dando l’opportunità di verificare se l’aspetto energetico sia anche, ad esempio:
Il primo passo per ottenere una fotografia il più realistico possibile su come l’Organizzazione utilizza l’energia al suo interno
Al fine di procedere con la realizzazione di un’analisi energetica quanto più possibile attinente con quella che è la realtà dei fatti, è necessario in primis identificare il perimetro del sistema e le fonti energetiche utilizzate al suo interno.
All’interno di tale perimetro è necessario andare ad individuare tutti gli aspetti energetici (apparecchiature, linee di produzione, servizi generali ed ausiliari) raccogliendo dati frutto di misurazioni, di calcoli, di modellizzazioni e valutandone il consumo energetico passato e presente.
Andranno poi fissati dei criteri di significatività (almeno due obbligatori: % di consumo sul totale e potenziale di miglioramento) e si rileveranno quali sono gli aspetti energetici ritenuti significativi.
In merito a tali aspetti energetici significativi sarà necessario identificare:
per arrivare poi a determinare quelle che sono le opportunità di miglioramento, con la relativa priorità di intervento e una stima dei consumi futuri.
Di seguito alcuni esempi di Interventi di natura gestionale e/o di processo ed Interventi di natura tecnica o impiantistica.
Interventi di natura gestionale e/o di processo
Interventi di natura tecnica o impiantistica