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Internazionalizzazione

E’ semplice scoprire se un’azienda ha le carte in regola per esportare all’estero. Basta il supporto di chi sa valorizzare le potenzialità commerciali dei tuoi prodotti quando ci si affaccia su un nuovo mercato.

Una consulenza per l’internazionalizzazione è essenziale nel momento in cui si decide di affrontare questa nuova sfida

A COSA SERVE ?

Comprendere il motivo per cui è necessario seguire la via dell’export è il primo passo fondamentale per definire una strategia davvero performante. Una consulenza per l’internazionalizzazione ti permette di capire quali sono i tuoi punti di forza e i passi da fare per stabilire la connessione più proficua con il mercato globale:

  • Richiedere una consulenza export ti fa capire, innanzitutto, se il tuo prodotto è internazionalizzabile e quali sono le sue potenzialità.
  • Una buona consulenza per l’internazionalizzazione stabilisce con metodo sicuro quali sono i migliori mercati obiettivo per i tuoi prodotti o servizi.
  • Un consulente esperto crea, insieme a te, la migliore strategia di export da seguire per realizzare i tuoi obiettivi aziendali.

Il nostro team di esperti, forte di molteplici collaborazioni estere, è pronto a progettare un strategia di azione cucita sulle esigenze e le potenzialità dei clienti.

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Progettazione & Gare d’Appalto

Supportiamo le aziende, gli enti pubblici e le istituzioni scolastiche nel reperimento di finanziamenti agevolati quali i contributi e finanziamenti a fondo perduto, finanziamenti europei, nazionali, regionali, provinciali,camerali, etc.

Il team di progettazione affianca l’impresa durante tutto l’iter , dalla progettazione alla presentazione della richiesta di finanziamento, mettendo a disposizione dei richiedenti tutte le informazioni necessarie alla partecipazione al bando e il supporto tecnico-amministrativo necessario.

Tutti i bandi e percorsi presentati vengono analizzati, pensati e progettati per singoli professionisti, gruppi e organizzazioni.

Assistiamo imprese, organizzazioni pubbliche e private, non profit e Università attraverso i seguenti servizi:

Analisi delle idee progettuali e Monitoraggio mirato: monitoraggio mirato dei bandi, delle opportunità di finanziamento e degli appalti comunitari.

Analisi delle idee progettuali e identificazione dei programmi europei più adeguati

Sviluppo e redazione progetti: sviluppo di proposte in base alle esigenze del cliente. La redazione si riferisce a tutte le fasi di progettazione: sviluppo del programma di lavoro e delle fasi di progetto, definizione dei ruoli e ricerca di partner, definizione del budget, secondo i criteri richiesti dai diversi programmi

Definizione e gestione dei partnership, delle reti e dei consorzi: un network transnazionale, insieme all’esperienza del team, permette di assistere efficacemente i clienti nella definizione della creazione di reti, partnership e consorzi più adeguati al progetto. La consulenza può includere anche la gestione della partnership anche nelle fasi di realizzazione del progetto, a partire dalla definizione dell’Agreement

Gestione del progetto – Project Management e rendicontazione: gestione del progetto in tutte le sue fasi, ivi compresa la rendicontazione

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MePa

Da quando è stato introdotto il Portale degli Acquisti in rete della Pubblica Amministrazione ha rappresentato un’importante innovazione
per tutti gli operatori economici.

Chi è avvezzo ai sistemi di compra/vendita online sicuramente non riterrà
azzardato il paragone tra il Portale degli Acquisti in rete e il più celebre E-bay.

Il meccanismo di funzionamento, seppur con i dovuti distinguo, è analogo
e di certo rappresenta un’interessantissima sfida sia per i fornitori che per le Pubbliche Amministrazioni chiamate ad operarvi.

SERVIZIO OFFERTO

Supporto per tutte le fasi connesse con il conseguimento dell’abilitazione al Mercato Elettronico e piani formativi ad hoc per il personale incaricato ad operare all’interno del portale.

Caricamento dei prodotti nel catalogo, gestione ed aggiornamento, analisi e gestione delle RDO ed OD  pubblicati nel CRUSCOTTO Aziendale.

Ausilio nella predisposizione delle RDO e degli OD per le PA, oltrechè
nella ricerca di prodotti e/o servizi all’interno del catalogo.
Rinnovi periodici delle dichiarazioni rese in sede di abilitazione.

Formazione all’uso per i diversi settori e forme giuridiche.

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Sabatini Ter

Cos’è

  • La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese
  • La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali

A chi si rivolge

  • Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:
    • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
    • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
    • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
    • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
    • hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento

Settori ammessi

  • Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione dei seguenti:
    • attività finanziarie e assicurative
    • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione

Cosa finanzia

  • I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), nonché a software e tecnologie digitali.  Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”
  • Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
    • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito
    • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa

Le agevolazioni

  • Consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti
  • L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing)
  • Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere:
    • di durata non superiore a 5 anni
    • di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro
    • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili
  • Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
    • 2,75% per gli investimenti ordinari
    • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”)
  •  I beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti c.d. “industria 4.0” che possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% previsto dalla legge 232 dell’11 dicembre 2016 (legge di bilancio 2017), sono individuati all’interno degli allegati 6/A e 6/B alla circolare 15 febbraio 2017 n.14036 e s.s.mm.ii. Alla luce delle novità introdotte dall’articolo 1, comma 32, legge 27 dicembre 2017 n. 205 (legge di bilancio 2018), con circolare n. 269210 del 3 agosto 2018 si è provveduto ad adeguare l’elenco dei beni immateriali (allegato 6/B) in relazione ai quali può essere riconosciuta la misura massima del contributo.
  • Per maggiori chiarimenti circa le caratteristiche tecniche e la riconducibilità dei beni per i quali si intende fruire del beneficio a quelli elencati negli allegati sopra citati, si invita a prendere visione delle linee guida tecniche contenute nella parte terza della Circolare Mise – Agenzia delle Entrate del 30 marzo 2017, n. 4/E
    Esclusivamente in merito alla riconducibilità dei beni fra quelli elencati negli allegati sopra citati è possibile acquisire autonomamente il parere tecnico da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

Come funziona

  • La PMI presenta alla banca o all’intermediario finanziario, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge.
  • La banca/intermediario finanziario verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmessa dalla PMI, nonché la sussistenza dei requisiti di natura soggettiva relativi alla dimensione di impresa e, sulla base delle domande pervenute, trasmette al Ministero richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo
  • La banca/intermediario finanziario, previa conferma da parte del Ministero della disponibilità, totale o parziale, delle risorse erariali da destinare al contributo, ha facoltà di concedere il finanziamento alla PMI mediante l’utilizzo della provvista costituita presso Cassa depositi e prestiti S.p.A., ovvero mediante diversa provvista
  • La banca/intermediario finanziario che decida di concedere il finanziamento alla PMI, adotta la relativa delibera e la trasmette al Ministero, unitamente alla documentazione inviata dalla stessa PMI in fase di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni
  • Il Ministero adotta il provvedimento di concessione del contributo, con l’indicazione dell’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni concedibili e del relativo piano di erogazione, nonché degli obblighi e degli impegni a carico dell’impresa beneficiaria e lo trasmette alla stessa e alla relativa banca/intermediario finanziario
  • La banca/intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare alla stessa il finanziamento in un’unica soluzione ovvero, nel caso di leasing finanziario, al fornitore entro trenta giorni dalla data di consegna del bene ovvero alla data di collaudo se successiva. La stipula del contratto di finanziamento può avvenire anche prima della ricezione del decreto di concessione del contributo
  • La PMI, ad investimento ultimato, compila, in formato digitale ed esclusivamente attraverso l’accesso alla piattaforma, la dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione, nonché, previo pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento, la Richiesta Unica (modulo RU) – o in alternativa la Richiesta Quote Rimanenti (modulo RQR) nel caso in cui abbia già richiesto una o più quote del contributo sulla base delle modalità operative previgenti alla data del 22 luglio 2019 – e la trasmette al Ministero, unitamente all’ulteriore documentazione richiesta.
  • Per le domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° maggio 2019, aventi un importo del finanziamento deliberato non superiore a 100.000,00 euro, l’agevolazione è erogata alla PMI beneficiaria in un’unica soluzione, con le modalità e nei termini previsti dalla vigente disciplina della misura agevolativa per l’erogazione della prima quota.
  • Per le domande che non presentano i requisiti di cui all’articolo 20, comma 1 lettera b) del decreto-legge del 30 aprile 2019 n. 34 e per le quali, quindi, le agevolazioni non sono erogate in un’unica soluzione, la PMI, successivamente alla trasmissione del modulo RU/RQR, effettua la richiesta di pagamento su base annuale attraverso l’accesso alla piattaforma, previa comunicazione di eventuali variazioni intercorse.
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Resta al Sud

Si tratta di un incentivo per sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani under 36 nelle regioni del Mezzogiorno. È questo il senso di “Resto al Sud” che, nel 2019, presenta una grande novità: si allarga la platea dei destinatari e si innalza l’età per accedere all’incentivo gestito da Invitalia per favorire la nascita di nuove imprese nel Sud. I finanziamenti potranno essere richiesti anche dai liberi professionisti e dagli under 46 (il limite attuale è fino a 36 anni non compiuti).

L’agevolazione consiste in un contributo fino a 50mila euro a fondo perduto ed è gestita da Invitalia con una dotazione di 1,25 miliardi a valere sul Fondo di sviluppo e coesione. Il tipo di finanziamento continuerà a coprire il 100% delle spese, mediante un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e un prestito bancario pari al 65%, assicurato dal Fondo di Garanzia per le PMI.

Con il bando Resto al Sud 2019 è possibile avviare iniziative imprenditoriali per la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, il turismo e l’erogazione di servizi professionali.

Gli incentivi sono destinati a giovani residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda di finanziamento. Aperti anche a giovani che trasferiscano la residenza nelle regioni indicate dopo la comunicazione di esito positivo, non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non siano già titolari di altra attività di impresa in esercizio.

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Credito D’Imposta

Puoi ottenere sino al 45% dei tuoi investimenti dal 2016 a 31/12/2019 in Credito di Imposta.

Conclusione pratica in 30 Giorni con fruibilità immediata del credito.

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(niente Acconto e pagamento solo a Credito Deliberato)

1) Gli investimenti oggetto della misura devono ricadere nei territori indicati, ammissibile anche se sede legale in altre regioni ma opificio destinatario dell’investimento nelle regioni ammissibili.

2) Sono ammissibili anche investimenti effettuati mediante altre misure De-Minimis fornendo relativa documentazione abbinata alle fatture di acquisto.

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Che cos’è il credito d’imposta Mezzogiorno?

L’art. 1 co. 98 – 108 della L. 28.12.2015 n. 208 (legge di stabilità 2016) prevede il riconoscimento di un credito d’imposta alle imprese che effettuano, dall’1.1.2016 al 31.12.2019, gli investimenti agevolati destinati a strutture produttive del Mezzogiorno.

Il credito d’imposta spetta per l’acquisizione (con fattura o in leasing) di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate:

– nelle zone assistite delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, ammissibili alle deroghe previste dall’art. 107 § 3 lett. a) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE);

– nelle zone assistite delle Regioni Molise, Sardegna e Abruzzo, ammissibili alle deroghe previste dall’art. 107 § 3 lett. c) del TFUE.

Per avvalersi del credito d’imposta occorre presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate (provv. Agenzia delle Entrate 24.3.2016 n. 45080).A seguito di analisi del progetto d’investimento, rilascia attestazione via pec del credito riconosciuto maurato o da maturare. Il credito è visibile dal cassetto fiscale del contribuente nella sezione Agevolazione.

Il credito d’imposta è riconosciuto fino al 20% dell’investimento realizzato dal 01.01.2016 al 28.02.2017 e del 45% dell’investimento realizzato o da realizzare dal 01.03.2017 al 31.12.2019.

Cosa fare per ottenerlo?

Per una veloce e gratuita pre-analisi, ci occorrono i seguenti documenti:

– Visura camerale aggiornata

– Durc online regolare

Per gli investimenti già realizzati dal 2016 al 2019:

– Fattura o contratto di leasing degli investimenti dal 2016 al 2019

Per gli investimenti da realizzare entro il 31.12.2019

– Preventivi, bozza contratto leasing o lista degli investimenti da effettuare entro il 31.12.2019

Chi può richiederlo?

Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese:

– indipendentemente dalla forma giuridica e dalle dimensioni;

– che effettuano nuovi investimenti, destinati a strutture produttive situate nelle aree ammissibili, a decorrere dall’1.1.2016 e fino al 31.12.2019.

Chi è escluso da credito d’imposta?

L’agevolazione non spetta ai soggetti che operano nei seguenti settori:

– industria siderurgica e carbonifera;

– costruzione navale;

– fibre sintetiche;

– trasporti e relative infrastrutture;

– produzione e distribuzione di energia e infrastrutture energetiche;

– creditizio, finanziario e assicurativo.

Quali investimenti sono agevolabili:

Sono agevolabili gli investimenti relativi:

– alla creazione di un nuovo stabilimento;

– all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;

– alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;

– ad un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;

Sono esclusi gli investimenti di mera sostituzione.

Beni agevolabili

Gli investimenti oggetto dell’agevolazione sono quelli in nuovi:

– impianti;

– macchinari;

– attrezzature varie.

Sono, quindi, esclusi dall’agevolazione i beni immateriali, gli immobili e i veicoli, ad eccesione dei mezzi d’opera.

Come si utilizza il credito d’imposta?

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel modello F24 (codice tributo “6869”), attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline); a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito d’imposta, senza alcun limite di data o importo.

Esempio:

Credito d’imposta maturato di euro 45.000,00 e devo pagare modello F24 di euro 5.000,00 di cui IVA, Ires, contributi dipendenti, Imu, come utilizzo il credito?

F24 a saldo zero, non pago alcun importo, resta un credito residuo da compensare di euro 40.000,00.

Esempio:

Investimento realizzato 2018

Ho comprato impianti e macchinari nuovi nel 2018, di cui euro 50.000,00 oltre IVA con fattura o contratto di leasing con scadenza 2023 ed euro 30.000,00 oltre IVA con fattura. Quanto posso recuperare?

Risposta

Impianti – Leasing euro 50.000,00

Impianti euro 30.000,00

Totale investimenti nuovi euro 80.000,00

Credito Imposta 45% euro 36.000,00

Da compensare in F24 dal quinto giorno dell’approvazione Agenzia delle Entrate

Investimento da realizzare 2019

Ho in progetto di acquistare impianti e macchinari nuovi nel 2019, di cui euro 50.000,00 oltre IVA con fattura o contratto di leasing con scadenza 2023 ed euro 30.000,00 oltre IVA con fattura. Quanto posso recuperare?

Risposta

Impianti – Leasing euro 50.000,00

Impianti euro 30.000,00

Totale investimenti nuovi euro 80.000,00

Credito Imposta 45% euro 36.000,00

Da compensare in F24 dal quinto giorno dell’approvazione Agenzia delle Entrate e dalla data di stipula del contratto di leasing o data fattura dell’investimento entro il 31.12.2019

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Medio Credito Centrale

L’Attività di consulenza sul medio credito centrale è specializzata nell’attività di affiancamento dalla preanalisi dell’esigenza sino alla presentazione della domanda presso l’istituto di credito convenzionato.

L’attività di Medio credito centrale si incentra sulla garanzia erogata da Banca del Mezzogiorno Mediocredito centrale S.p.a. che eroga garanzia nell’ambito delle iniziative del fondo nazionale di garanzia di cui all’art. 62, comma 1 del D.L.gs.vo 23 Luglio 1996, n.415.

Il fondo agisce secondo diversi tipi di interventi. Le agevolazioni contemplano Fondo di Garanzia, Garanzia Campania Bond, Fondi di ingegneria finanziaria e Fare Lazio, mentre per i finanziamenti gestisce ChiroFast e Chiro PMI.

  • Per mezzo del fondo di garanzia Micropiccole e medie Imprese, e professionisti (escluse le attività finanziarie) vedono garantite  tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro intermediario finanziario).

garanzia copre fino ad un massimo dell’80% dell’importo dell’operazione finanziaria e fino ad un importo massimo garantito per beneficiario di 2,5 milioni di euro.

Il Fondo può intervenire

  • sia garantendo direttamente l’operazione finanziaria (Garanzia Diretta)
  • sia controgarantendo/riassicurando un soggetto garante (confidi o altro intermediario finanziario) che garantisce l’operazione in prima istanza (Controgaranzia/Riassicurazione).

I beneficiari devono essere in possesso dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti dalle Disposizioni Operative.

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Analisi Finanziaria

Obbiettivo di tale servizio è affiancare l’imprenditore nei processi decisionali analizzando i rapporti finanziari con gli istituti di credito e proporre soluzioni utili a monitorare ed abbattere concretamente i costi operativi di gestione del credito.

Attraverso un processo di analisi iniziale ed un monitoraggio continuo e costante, dello stato di equilibrio finanziario dell’azienda sarà possibile mettere in piedi una pianificazione finanziaria adatta all’azienda.

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Perizia Bancaria

Il rapporto banca-impresa negli ultimi anni, anche a seguito delle recenti sentenze della Suprema Corte e degli ultimi interventi legislativi in materia di diritto bancario, è profondamente cambiato.

Gli imprenditori hanno sempre più la necessità di valutare attentamente e verificare i rapporti intrattenuti con i vari istituti bancari.

L’appropriazione indebita effettuata dagli istituti finanziari, testimoniata da una serie innumerevole di sentenze a favore di imprenditori e cittadini, rende necessaria una valutazione complessiva passata, presente e futura, della situazione finanziaria dell’azienda.

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Gestione TFR

Ovvero, programma pensionistico aziendale per dipendenti e titolari.

La previdenza complementare rappresenta sempre più una necessità per tutti. L’analisi del caso aziendale mira a trovare la migliore soluzione per snellire il lavoro amministrativo, il carico fiscale ed il costo nella gestione del TFR.

La valutazione del caso porterà alla luce vantaggi sia per l’azienda che per il dipendente.